Cronologia di Addio, giovinezza!

"Addio Giovinezza!" commedia di Sandro Camasio e Nino Oxilia (1911)

Addio, giovinezza! commedia goliardica e studentesca di Sandro Camasio (1886-1913) e Nino Oxilia (1889-1917) fu rappresentata per la prima volta al Teatro Manzoni di Milano il 27 marzo 1911, e successivamente al Carignano di Torino il 4 aprile.

Essa fu per i giovanissimi autori, la consacrazione di due ventenni che la fortuna volle baciare in fronte: il coro di pubblico che sommerse in un fragore d'applausi i due autori della vicenda di Mario e Dorina fu quasi unanime. Addio, Giovinezza! è, senza dubbio, una delle commedie più fortunate del primo novecento; superiore perfino a La cena delle beffe di Sem Benelli e ad alcune delle più celebrate di Niccodemi o di Lopez. E' entrata nel repertorio di innumerevoli compagnie nazionali, dialettali ed anche estere; il maestro Giuseppe Pietri se ne è servito come libretto per l'operetta omonima, rappresentata per la prima volta a Livorno nel 1915 . Da Addio, giovinezza! Furono tratti ben quattro film, e molti anni dopo sarebbe poi stata portata anche in televisione, con Nino Castelnuovo e Ornella Vanoni (1965).

Della sua fortuna sono ripieni i giornali del tempo. Un mito che ha legato strettamente i suoi autori in un binomio indissolubile.“Un gesto di vita” l'ha definita Fausto Maria Martini, più che non “un'opera di teatro e tanto meno di letteratura”.

Il trascorrere dei decenni ha portato alla commedia echi e valenze, significati e suggestioni che non c’erano al tempo in cui fu composta, assurgendo a simbolo di un’età felice che stava terminando in un dorato crepuscolo, prima della Grande Guerra; le donne pochi anni dopo avrebbero abbandonato gli ingombranti e indimenticabili abiti strascicati, i cappelli a fiori, le velette, e sarebbero passate alle gonne al ginocchio e al caschetto con la frangia negli anni ’20, e non ci sarebbe mai più stata un’Esposizione da favola come quella del 1911…

Ma l’anima della commedia non è soltanto il ritratto di un’epoca passata: lo spirito sempre in trasformazione e sempre uguale della Giovinezza arde a significare che la vita va affrontata con spirito forte nella consapevolezza che, se tende a fuggire, va afferrata e vissuta fino in fondo, e per tutta la vita.

Sandro Camasio rivelò all’amico Salvator Gotta, in una lettera che venne poi pubblicata in prefazione alla pubblicazione della commedia (Viassone, Ivrea, 1914):

“Abbiamo fatto questa commedia senza pensare, quasi senza scrivere; l’abbiamo vissuta quando si ignorava che cosa fossero tecnica, artificio, mestiere; so solamente che un bel giorno prendemmo sottobraccio Dorina, Mario, Leone e gli altri compagni, li stanammo dalle loro camere d’affitto, li portammo sul palcoscenico a giocare…”

La commedia ebbe quindi una base autobiografica molto stretta: il nome della protagonista derivò da Dorina Ronga, ragazza frequentata in modo particolare da Camasio durante la villeggiatura “amoroso-letteraria” che fece a Nizza Monferrato nell’estate del 1910, insieme a Nino Oxilia (villa “La Pacioretta”).

Nel 2010 in occasione di "Torino 2010. Capitale europea dei Giovani" ho curato lo spettacolo multimediale "Addio, giovinezza (Torino, 1911) andato in scena al Teatro San Giuseppe di Torino il 1° luglio 2010.
Successivamente, nell'agosto 2010, ho realizzato il sogno di riportare "Addio,Giovinezza!" a Nizza Monferrato cent'anni dopo quella villeggiatura galeotta che costò a Camasio una delusione d'amore, ma da cui nacque la commedia.


Locandina - Torino



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Locandina- Nizza



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Book dello spettacolo

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